Immediato, realizzo.

E’ una cosa incredibile, la sensazione di fondo è sempre la stessa e le motivazioni le più disparate, mutevoli, entropiche nel loro essere così dannatamente sfuggenti, illusorie.

Qualunque sia l’attività in cui mi dedichi non riesco mai a metterci tutto me stesso, per quanto mi impegni la sensazione è costante: mentre mi trovo impegnato nel fare sento di perdermi importanti frazioni d’esistenza altrove. Non sono mai dove vorrei. Non ottengo mai l’effetto sperato e anche quando raggiungo un obiettivo questo non genera in me le emozioni sperate.

La domanda è una sola: è, è sempre stato e sarà sempre così riassumendo questo aspetto dell’esistenza in condizione umana, oppure quanto sperimento è una possibile conseguenza del non aver ancora individuato la mia strada?

Oppure ancora non si tratta di non aver individuato la mia strada, ma di non avere la forza per sceglierne una e portarla avanti.

Esatto, la forza… La forza che nasce dalla responsabilità di scegliere.

Vivo nel perenne e costante dubbio. Non so nemmeno di cosa, ma il dubbio rimane. Sono in dubbio persino su quel che dubito!

Percepisco sensibilmente in me una presenza propellente di un potenziale ineffabile, ricco di amore e desiderio di mostrarsi ed esprimere se stesso, a lui (lei?) non importa come, l’importante è che sia.

E’ una trappola!

La parte più viva, vera e presente in me non ha alcun interesse nei riguardi del come e del cosa.. Non mi è quindi possibile stabilire in alcun modo una preferenza su un aspetto o un altro della vita. Come posso scegliere cosa fare, in cosa dedicarmi, come esprimere me stesso attraverso il mio operato se, di fondo, non è importante cosa e come?

 

Siamo la canticchiante e danzante merda del mondo

Tyler Durden – Fight Club

 

Mi ritrovo abbastanza in queste parole e fino al giorno in cui non riuscirò a divenire me stesso, farò parte anche io del club.

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